Birkin era un autentico, viscerale amante della meccanica e della velocita'. La sua straordinaria sensibilita' per il comportamento della vettura, l'apprensione per ogni minimo rumore anomalo della stessa ne faceva un tutt'uno con il mezzo.
"Io credo che l'auto (da corsa, ndr)abbia una vita propria..." dira' nella sua autobiografia "Full Throttle" ed ancora: "Piuttosto che essere un semplice uomo ed una macchina, siamo un' unica mente" . Intellettuale ed introverso, possedeva una aristocratica semplicita' che lo portava a passare la notte prima della gara coricato vicino alla vettura insieme ai meccanici, come "un drago a guardia di una principessa delle fiabe, svegliandomi ad ogni rumore". Tutto cio' non gli impediva poi di trascorrere serate in smoking con l'amico di volante Babe Barnato, ambedue rincuorati da champagne e belle signore. Pilota nevrile, stabili' alcuni importanti record di velocita' a Brooklands con la sua Bentley "Blower" monoposto, verniciata in rossso demonio e soprannominata "The Brooklands Battleship". Per ottenere i tempi migliori si costringeva a prendere la corda delle curve tenendo le ruote a pochi pollici oltre l'asfalto, rischiando ogni volta la vita. Il suo fisico, minato da attacchi di malaria contratta in Palestina quando era tenente della RAF, lo sosteneva solamente perche' stimolato tenacemente dalla passione della corsa.Nel 1931, insieme a Lord Howe, vinse la 24 Ore di Le Mans su Alfa Romeo otto cilindri, auto che Tim considerava a ragione stupenda; rimase pero' un filo perplesso quando dopo la premiazione ricevette un telegramma di Mussolini il quale si congratulava con i due piloti inglesi per il successo ottenuto per l'Italia...Grande estimatore di Nuvolari ("corre a velocita' terrificanti") ,ebbe modo di conoscere tutti i protagonisti dell'automobilismo sportivo del tempo, inclusi Ferrari e Jano. E proprio con Nuvolari ebbe a che fare nel Gran Premio di Tripoli del 1933.Con la nuova Maserati 3 litri rimase in testa davanti al mantovano per quattro giri per poi concludere la gara in quarta posizione; ma non immaginava che quella sarebbe stata la sua ultima corsa.Infatti durante un rifornimento, nella concitazione del momento , si ustiono' un braccio sul tubo di scarico rovente.Incidenti di questo tipo erano frequenti per via delle altissime temperature con cui queste parti della vettura arrivavano agli stands delle squadre, tant'e' vero che i meccanici Bentley a Le Mans avevano l'ordine di raffreddare gli scarichi con abbondanti getti d'acqua, avendo gia' sperimentato sulla loro pelle cosa significava spargere il carburante fuori dai bocchettoni.Tim non fece caso alla ferita, sembra che questa si sia complicata nei giorni seguenti ed in tempi in cui gli antibiotici erano lontani a venire le infezioni potevano diffondersi fino a risultare fatali. Sir Henry Birkin moriva cosi' il mese dopo, il 22 Giugno 1933 , a 36 anni,in un ospedale di Londra.Il necrologio del "Manchester Guardian" cosi' concludeva: "Verra' ricordato a lungo come uno dei piu' audaci, brillanti, sportivi piloti da corsa". Fine
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