21 Giugno 1930, 24 ore di Le Mans. E' una giornata dal caldo tropicale, insolito per questa zona della Francia. La gigantesca Mercedes-Benz di Carraciola e' in testa, siamo solo al terzo giro, il possente motore di oltre 7 litri, pompato dal compressore “elephant”, tira la vettura come una locomotiva a 200 Km/h sul rettilineo di Hunaudières sollevando un nuvolone di polvere. “Rudi” si gode la macchina, probabilmente sorride con gli occhi socchiusi per il sole ed il vento, impegna quasi tutta la carreggiata e non puo' vedere dietro a se' ne' sentire altro che l'urlo del compressore sovrapposto a quello del motore. Di colpo lo shock, come lui stesso raccontera' a fine gara:una grossa macchia verde lo sta superando sulla destra, mette a fuoco l'immagine, e' la Bentley “Blower” di un certo Birkin, e la cosa pazzesca e' che lo sta superando con due ruote sull'erba e con il parafango posteriore sinistro quasi staccato che sta mordendo come un terrier il pneumatico! L'allibito Carraciola intravede poi tra la polvere il mitico foulard blu a pallini bianchi sventolare al collo dell'avversario come per dirgli addio. La Bentley frena appena in tempo per entrare nella curva Mulsanne poi ne esce come indemoniata. Si fermera' dopo alcune miglia ai box con il pneumatico distrutto, verra' superata dalla Mercedes, forera' un altro pneumatico, vedra' il ritiro di Carraciola nella notte per un black out fatale delle batterie della teutonica per poi fermarsi alla ventesima ora per guasto meccanico.
Sir Henry Ralph Stanley Birkin, secondo baronetto, per gli amici “Tim”, scende soddisfatto dalla sua vettura. Ha vissuto la sua piu' bella gara , ha portato il pubblico in delirio, ha dimostrato che la Bentley 4 cilindri, 4,5 litri con compressore da lui stesso concepita puo' umiliare quando vuole le Mercedes. Che gli inglesi possono respingere i tedeschi come avverra' dieci anni dopo con la Battaglia di Inghilterra. La 24 ore viene vinta dalla Bentley ufficiale 6 cilindri, la "Speed Six", praticamente identica a quella arrivata prima l'anno precedente con Birkin e Barnato: sara' l'ultima vittoria della casa,e per il quarto anno consecutivo.
Sono gli ultimi bagliori della fama dei "Bentley Boys", i magnifici in tuta bianca. Sir Henry e' al settimo cielo:le difficolta' finanziarie in cui si trova per la realizzazione delle sue speciali vetture vengono da tempo risolte dalla ricchissima, eccentrica Dorothy Paget, proprietaria del piu' importante allevamento britannico di purosangue. Come abbia fatto Birkin a convincerla a realizzare quella scuderia di "camion piu' veloci del mondo" come chiamava con irritazione Bugatti quei mostri verdi, rimane tuttora un mistero, se si pensa che Dorothy dichiarava apertamente un viscerale odio per gli uomini. (continua)
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