domenica 22 febbraio 2015

Area tecnica - Piccolo glossario del collezionista

Spesso, quando navighiamo in internet o leggiamo una rivista di settore  ci imbattiamo in termini non immediatamente comprensibili, quasi sempre in lingua inglese, ma che sono un utile strumento per capire che cosa stiamo acquistando o semplicemente valutando. Ecco di seguito un breve glossario  tradotto in italiano dei termini piu' ricorrenti e la loro spiegazione.

MINT IN SEALED BOX (acronimo “MISB”) letteralmente:
“perfetto in scatola sigillata”: é il grado piu' alto di conservazione, modello intonso, appena uscito dalla fabbrica. Bisogna pero' notare che tale termine nell' ambito collezionistico trattato in questo blog non apparira' praticamente mai, poiché le confezioni dei nostri amati obsoleti non erano mai sigillate, ma chiuse con semplici linguette di cartone (vedi post “non rompete le scatole” in questa stessa sezione”). Corrisponde ad un numerico valore di “Condizione 10”.

MINT IN BOX (acronimo “MIB”)
letteralmente “perfetto in scatola”: la condizione ideale, che tutti noi vorremmo trovare, modello perfetto nella sua scatola originale.

Corrisponde ad un numerico valore di  “Condizione 9”

MINT: (acronimo “M”) letteralmente “perfetto”. Modello perfetto, completamente originale, nessuna parte mancante ma privo della sua scatola. Corrisponde ad un valore di “Condizione 8”

GOOD: (acronimo “G”) letteralmente “buono” : modello in buone condizioni con qualche mancanza di vernice (Chip) ma completo, accettabile, spesso è in questa fascia di condizione che si reperiscono la maggior parte dei modelli nei mercatini. Corrisponde ad un valore di “Condizione 7-6”

POOR: (acronimo “P”) letteralmente “povero”: modello in cattive condizioni, mancante di pezzi o vernice in maniera molto marcata, oppure riverniciato in modo pessimo. Acquistabile solo se il prezzo è molto contenuto, se si ha in mente una elaborazione oppure se  è una versione molto molto rara di un modello. Corrisponde ad un valore di “Condizione” 5 o inferiore.

ROTTAME: condizioni disperate, modello con nessuna possibilita' di ripristino, buono solo per recupero parziale di pezzi. Se ve lo offrono al prezzo di un caffè si puo' fare, altrimenti lasciatelo pure dove è.

Seguira' prossimamente seconda parte con terminologia applicata all' analisi del mercato obsoleti on line.

“Non rompete le scatole!” Parte 1


No, davvero, per favore, non rompetele.... perchè valgono! Una bella scatola Bburago Hat (“Hobbies And Toys”) o Mebetoys di meta' anni 70 completa il modello e con i suoi bei disegni e la relativa scheda tecnica sul retro ci fa recuperare sensazioni perdute, come quando andavamo dal nostro negozio di giocattoli preferito e sceglievamo il modello a lungo desiderato da magnifici e colmi espositori. Sono anche un elemento che incrementa il valore di un pezzo di un buon 20%, poiche' è molto difficile oggi trovare un modello con quasi 40  primavere con la sua bella scatola intonsa.

Un po' di storia:

Quando comincio' ad affacciarsi sul mercato all' inzio degli anni 70 la scala 1:24 1:25 grazie alla Mebetoys, le prime scatole erano costituite da una basetta in finto legno o plastica colorata e una cupola di plexiglass, per esempio Fiat 126  e Alfa 159 F1, anno di produzione 1973.
Quasi subito si passo' alla tipologia in cartone completamente chiusa (sia Martoys/BBurago che Mebetoys e un poco piu' tardi Polistil) dove all' interno il modello era avvitato su una base in polistirolo che quasi subito veniva buttata via. Questa soluzione aveva i suoi pro e contro. Se da una parte possono essere definite le piu' belle scatole mai prodotte, per colori e bellezza dei disegni (per quanto concerne Bburago) d' altro canto non si riesce a vedere dall' esterno il colore del modellino che stiamo acquistando o esponendo sui nostri scaffali.


In foto vediamo la bellissima scatola della Beta Berlina Bburago “Hat” cod. 0107, anno 1977.



Per quanto riguarda Mebetoys e Polistil, la tipologia di scatole e' la medesima, unica differenza è la scelta di mettere sulla scatola la foto dell' auto reale e non del modello in scala.


In foto: Polistil Citroen cx 2200 anno 1979. Caratteristiche tecniche e foto
dell' auto reale, un approccio piu' “tecnico” e forse, un po' piu' impersonale.




Nella seconda parte vedremo l' evoluzione del packaging negli anni 80 e 90, con l'avvento delle scatole “a vetrina”.

Lady Gaga

Negli anni passati la celeberrima pop star ci ha abituato a vetture  tristarelle, nere, lussuose ma di servizio. E' poi arrivata una nota di colore tamarra ma almeno insolita: Rolls Royce Corniche III della fine degli anni '80, rosso fuoco. Non e' elegibile Asi perche' il motore e' stato rielaborato da una ditta specializzata in diavolerie elettroniche. Se qualcuno di voi poi volesse cimentarsi nella riproduzione del  modello puo' utilizzare quello della Solido 1:43: basta riverniciarlo, gli interni sono gia' del giusto colore. Ultimamente Lady Gaga e' stata ben consigliata, visto che e' stata piu' volte sorpresa al volante di una splendida Audi R8 GT dotata di un surround sistem Bang & Olufsen da 465 w. A noi modellisti basta far riferimento alla Welly 1:24 che pero' si presenta in un colore diverso.
Buon lavoro!


 


Audi R8 by Welly in scala 1:24



A cura di Aeroduck 
 

“A TUTTO GAS“ (Prima parte)


24 Ore di Le Mans, 1930. Birkin cambia il pneumatico dopo aver sorpassato
Carraciola. Da notare il fisico esile e non palestrato. Per questa operazione
che il regolamento imponeva solo a carico del pilota, impiego' tre minuti.

21 Giugno 1930, 24 ore di Le Mans. E' una giornata dal caldo tropicale,  insolito per questa zona della Francia. La gigantesca Mercedes-Benz di  Carraciola e' in testa, siamo solo al terzo giro, il possente motore di oltre 7 litri, pompato dal compressore “elephant”, tira la vettura come una locomotiva a 200 Km/h sul rettilineo di Hunaudières sollevando un nuvolone di polvere. “Rudi” si gode la macchina, probabilmente sorride con  gli occhi socchiusi per il sole ed il vento, impegna quasi tutta la carreggiata e non puo' vedere dietro a se' ne' sentire altro che l'urlo del compressore sovrapposto a quello del motore. Di colpo lo shock, come lui stesso  raccontera' a fine gara:una grossa macchia verde lo sta superando sulla  destra, mette a fuoco l'immagine, e' la Bentley “Blower” di un certo Birkin,  e la cosa pazzesca e' che lo sta superando con due ruote sull'erba e con  il parafango posteriore sinistro quasi staccato che sta mordendo come un  terrier il pneumatico! L'allibito Carraciola intravede poi tra la polvere il mitico foulard blu a pallini bianchi sventolare al collo dell'avversario come  per dirgli addio. La Bentley frena appena in tempo per entrare nella curva  Mulsanne poi ne esce come indemoniata. Si fermera' dopo alcune miglia  ai box con il pneumatico distrutto, verra' superata dalla Mercedes, forera'  un altro pneumatico, vedra' il ritiro di Carraciola nella notte per un black out  fatale delle batterie della teutonica per poi fermarsi alla ventesima ora per  guasto meccanico.
Sir Henry Ralph Stanley Birkin, secondo baronetto, per gli amici “Tim”, scende soddisfatto dalla sua vettura. Ha vissuto la sua piu' bella gara , ha portato il pubblico in delirio, ha dimostrato che la Bentley 4 cilindri, 4,5 litri con compressore da lui stesso concepita puo' umiliare quando vuole le Mercedes. Che gli inglesi possono respingere i tedeschi come avverra' dieci anni dopo con la Battaglia di Inghilterra. La 24 ore viene vinta dalla Bentley ufficiale 6 cilindri, la "Speed Six", praticamente identica a quella arrivata prima l'anno precedente con Birkin e Barnato: sara' l'ultima vittoria della casa,e per il quarto anno consecutivo.
Sono gli ultimi bagliori della fama dei "Bentley Boys", i magnifici in tuta bianca. Sir Henry e' al settimo cielo:le difficolta' finanziarie in cui si trova per la realizzazione delle sue speciali vetture vengono da tempo risolte dalla ricchissima, eccentrica Dorothy Paget, proprietaria del piu' importante allevamento britannico di purosangue. Come abbia fatto Birkin a convincerla  a realizzare quella scuderia di "camion piu' veloci del mondo" come chiamava con irritazione Bugatti quei mostri verdi, rimane tuttora un mistero, se si pensa che Dorothy dichiarava apertamente un viscerale odio per gli uomini.   (continua) 

 
A cura di Aeroduck 

Fiat 124 Abarth Bburago 1:24 (1977-1984) cod. 0137/9137

Iniziamo i nostri articoli d'approfondimento riguardanti gli obsoleti 1/24 con un modello che personalmente ritengo tra i migliori dell' intera produzione della casa brianzola, la 124 Abarth. Presentata al Salone del giocattolo di milano del dicembre 1977. In questa foto sono riunite praticamente tutte le varianti di colore dalla piu' rara e quotata, la Gialla/nera n 21, alla piu' comune, e cioe' la Rossa/nera n 21. 
(manca solamente la 292 Britax Blu avio metallizzato)




Ma scendiamo piu' nel dettaglio, analizziamo un esemplare della mia collezione nella rara colorazione Nero/blu n 21. Notiamo subito che pur non rappresentando una livrea reale ma di fantasia, le proporzioni sono rispettate, i volumi della carrozzeria ben colti. Particolare pregevole sono i cofani e il tetto (hard top) in plastica nera, a voler simulare la vetroresina, materiale con cui venivano prodotti tali elementi nella vettura reale da gara nella sua versione piu' estrema, la 1800 Gr. 4.
Belli tali particolari, ma ahime' fragili: il prezzo alto in generale richiesto per tale modello è giustificato dalla difficolta' di reperirne uno in mint condition come quello illustrato nelle seguenti foto:










Nella foto dell' anteriore possiamo vedere i bei fari supplementari in plastica cromata (fragilissimi!) e la particolarita' della targa anteriore stampata nel metallo. Curiosita': la numerazione della targa anteriore, MI Y45392, uguale per tutte le versioni di questo modello, è una numerazione martoys, pre burago, anche se tale modello non è mai uscito sotto tale marchio. Per la targa posteriore invece abbiamo la “quadrotta “ con provincia arancione che nel caso specifico del modello in foto coincide con la numerazione, ma talvolta numerazione anteriore e posteriore non coincidono, potrebbe benissimo esserci al posteriore una quadrotta con lettera X invece che Y ma questo non vuol dire che il vostro modello abbia targa non originale, spesso col passare degli anni di produzione del modello venivano attaccate targhe con numerazione e lettere piu' recenti. Per la analisi delle scatole vi rimando ad un mio prossimo articolo che troverete nella sezione “packaging”, per concludere vorrei parlare un attimo di quotazioni, dalla versione piu' rara a quella piu' comune, ovviamente considerando la valutazione di un modello perfetto, senza scatola possiamo dire:

- Versione giallo/nero n 21: 190 - 180 max
- Versione blu avio met 292 Britax: 150 max
- Versione blu avio met n 21: 120 max
- Versione blu/nero n 21: 120 max
- Versione blu giallo Olio Fiat (ruote gialle serie 9000): 100 max
- Versione bianco/nero 292 Britax (sia versione economica serie 9000 ruote gialle o grigie che normale): 70 max
- Versione rosso/nero n 21: 60 max